Atlantide, E' veramente esistito il mitico continente scomparso ?

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Lahmreloaded
view post Posted on 20/4/2009, 21:19





http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1187

ATLANTIDE E' ESISTITA DAVVERO? PLATONE, OMERO, SOLONE ED EURIPIDE DICONO SI'. SAREBBE SCOMPARSA A CAUSA DI UN TREMENDO TERREMOTO

ROMA (UnoNotizie.it)

Un cataclisma di enormi proporzioni, un tremendo terremoto. Questa sarebbe la causa della distruzione della mitica Atlantide.

Raffaele Bendandi, un ricercatore autodidatta “sensitivo” (diremmo oggi), studiò e scoprì diversi misteri sull’attrazione degli astri e loro cause nelle manifestazioni telluriche. Bendandi partì dal concetto che se l’attrazione lunare causa maree e spostamenti sulla Terra ben più forte poteva essere l’influsso del Sole, congiunto alle posizioni particolari di alcuni pianeti, sulle masse semiliquide od infuocate delle viscere terrestri. Da qui l’idea che il terremoto potesse essere previsto in base all’analisi delle varie eruzioni solari ed al posizionamento dei diversi pianeti che esercitavano una particolare attrazione sul nostro globo terracqueo.

Gli studi di Bendandi non furono universalmente accettati e talvolta furono avversati anche dalla “politica” –soprattutto nel periodo fascista- che non vedeva di buon occhio l’allarmismo conseguente alle “previsioni” del sismologo. Egli ottenne però parecchi riconoscimenti anche in ambito scientifico, ecco cosa disse di lui il geofisico Marco Mattina: “Aldilà del successo e di brillanti carriere che il sapere elargisce, oggi come sempre, la scienza ha bisogno di uomini che credano, vivano, si sacrifichino per essa: uomini come Raffaele Bendandi”.

Ed ora vorrei qui inserire una “previsione” del faentino riguardo un terremoto ipotetico o reale che avvenne migliaia di anni fa e che causò lo sprofondamento del mitico continente atlantideo. Infatti Bendandi si occupò con curiosità e passione della scomparsa di Atlantide cercando di dare una risposta alla sua ubicazione e scomparsa. Chiaramente egli iniziò la sua ricerca partendo dai testi epici cosmogonici: il Timeo di Solone, i misteri del regno di Amasis, il dialogo sul Crizia di Platone ed i riferimenti nell’Odissea di Omero, nella Teogonia di Euripide, etc. Egli attinse anche agli studi del Filippoff, che fu direttore dell’osservatorio astronomico di Algeri, secondo il quale l’epoca dello sprofondamento avvenne in coincidenza del primo Toth, ovvero il passaggio dal punto vernale nello zodiaco del Cancro, ed egli stabilì la data del 7.256 a.C. Inoltre Filippoff riscontrò un certo parallelismo con le tradizioni del Popol Vuh ma prendendo in un certo senso le distanze dai miti pre-incaici che ponevano il cataclisma in un periodo molto più arcaico.

Ma a prescindere dalla data esatta della sua scomparsa molti reperti geologici e archeologici darebbero conferma dell’esistenza, nel lontano passato, di questo leggendario continente. L’ipotesi di un profondo sconvolgimento sismico come causa dello sprofondamento atlantideo resta la più attendibile ed su questo tema si espresse anche Raffaele Bendandi il quale, seguendo la sua metodologia, avrebbe stabilito data e località dell’immane catastrofe. Secondo lo studioso faentino Atlantide sarebbe scomparsa nel 10.431 a.C. (avvicinandosi in questo ai miti originari amerindi) in una zona della superficie terrestre compresa fra la costa del Portogallo e le isole Azzorre.

Il fatto che Raffaele Bendandi fosse affascinato dai fenomeni sismici sin dalla sua più tenera infanzia e che inoltre prediligesse il metodo analogico e lo studio del movimento dei pianeti nell’ottica copernicana (ovvero la stessa che era in auge molto prima che sopraggiungesse l’ordinamento tolemaico accettato dalla chiesa cattolica) in cui si considera la Terra un semplice pianeta che gira attorno al Sole (e soggetto alle leggi di un sistema molto più ampio di universi multipli come pensava Giordano Bruno) fa sospettare, ai fautori della teoria karmica, che il faentino avesse assistito allo sprofondamento atlandideo in prima persona, in un altro corpo… chissà?

Paolo D’Arpini

Fonte
http://www.unonotizie.it/4979-atlan...erremoto.php

 
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nemesis85
view post Posted on 21/4/2009, 11:54




questa e una domanda che si tramanda da generzioni, io credo che sia esistita , ma solo le persone che ci vivevano possono dirci cosa e realmente accaduto a questa città chissa' se ne e rimasto qualcosa tipo non so colonne, mura, ecc,
 
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Lahmreloaded
view post Posted on 21/4/2009, 21:45




CITAZIONE (nemesis85 @ 21/4/2009, 12:54)
questa e una domanda che si tramanda da generzioni, io credo che sia esistita , ma solo le persone che ci vivevano possono dirci cosa e realmente accaduto a questa città chissa' se ne e rimasto qualcosa tipo non so colonne, mura, ecc,

Ogni tanto si parla dir esti ed altro che affiorano quà e là , questo ad esempio è una scoperta, probabile, :blink: fatta con il satellite
preso dal sito http://www.edicolaweb.net/am_1601a.htm

UN SATELLITE RITROVA ATLANTIDE?
"È IN SPAGNA, VICINO A CADICE". PERÒ...

Archeologi tedeschi individuano interessanti analogie in Andalusia. Torna in auge una vecchia teoria sul continente perduto di Platone.


di Roberto Pinotti



Come hanno riferito in Italia fra gli altri, con un articolo di Aristide Malnati, il "Quotidiano Nazionale" ("Il Giorno" - "Il Resto del Carlino" - "La Nazione") e Antonio Orighi da Madrid su "La Stampa" il 12 giugno scorso, gli archeologi dell'Università di Wuppertal in Germania ne sono sicuri: la mitica Atlantide, la città dell'Età dell'Oro della cultura greca, sarebbe esistita sulla costa spagnola dell'Andalusia di fronte all'Africa, nei pressi dell'odierna Cadice. Niente di originale, in quanto tutta una scuola di pensiero degli studiosi del mitico continente perduto di Platone tende da secoli a collegare Atlantide con la Spagna, da Cadice a Tartesso, oltre Gibilterra (le Colonne d'Ercole). Le conclusioni dei tedeschi, presentate in un recente convegno all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e riportate dalla rassegna inglese on line "Journal of Antiquity", saranno illustrate con dovizia di particolari sul prossimo numero della prestigiosa rivista britannica "Antiquity".
Il team dei ricercatori, guidati dal Prof. Rainer Kuhne, ha utilizzato per l'identificazione le foto satellitari messe a disposizione dalla NASA su Internet, e quelle dell'Eurosat in particolare. Proprio grazie a queste foto si sono potute rilevare per la prima volta tracce di monumenti archeologici, probabilmente ancora ben conservati, in precedenza non notati neppure dalla fotografia aerea: è un esempio dell'efficace utilizzo da parte dell'archeologia moderna delle tecnologie più sofisticate, sempre più spesso elementi essenziali per risultati di rilevanza storica.
In particolare si individuano, ancora interrate, due strutture rettangolari e sei concentriche, inserite l'una nell'altra. Vi è una netta corrispondenza fra i resti archeologici fotografati e non ancora scavati e la descrizione di Atlantide fatta da Platone nel Timeo. Il filosofo greco, infatti, parla di sei canali adibiti alla circolazione delle merci e delle persone e simili caratteristiche urbanistiche sono state trovate ora per la prima volta nella storia dell'archeologia e della topografia mondiali. È vero che dalle misurazioni effettuate sulle foto risulta una discrepanza tra i resti archeologici e le misure fornite da Platone (le strutture riprese dal satellite appaiono più grandi del 20 per cento). "Tuttavia tale differenza - fa notare il Prof. Kuhne - è spiegabile con l'approssimazione dei dati in mano a Platone, approssimazione verosimilmente dovuta a una trasmissione imperfetta delle notizie nel mondo antico".
I due edifici rettangolari, poi, sarebbero le fondamenta del famoso Tempio d'Oro e d'Argento (dal tetto d'avorio, gli ornamenti d'oro e le pareti d'argento, per essere esatti) centro di culto dedicato al Dio del Mare Poseidone. Non dobbiamo dimenticare che, così come scrive Platone, Atlantide sarebbe stata al centro di un governo ispirato a principi di equità e sede di un profondo sentimento religioso sviluppato verso un vasto pantheon di divinità. Quello che in particolare si configura come elemento nuovo è l'utilizzo a fondamento del mito greco di una realtà storica posta nel Mediterraneo Occidentale, regione ritenuta finora sede di civiltà meno evolute che non il Mediterraneo Orientale, l'Antico Vicino e Medio Oriente e l'Egitto. Solo che il sito dove Kuhne ha individuato la sua Atlantide si trova non sotto il mare, ma alla luce del sole nelle attuali maremme di Hinojos, a Iato del fiume Guadalquivir e della celebre Donana, una della aree naturali più protette d'Europa. Terraferma, dunque, e non un'isola. Kuhne ricorda che talvolta il termine "isola" era anche utilizzato dai greci come sinonimo di "zona costiera", e ipotizza che, tra 800 e il 500 a.C., un'inondazione dovuta ad un maremoto con relativo "tsunami" abbia sommerso la zona, poi trasformatasi in un golfo e infine nei secoli successivi, con il ritiro graduale delle acque marine, nelle attuali maremme spagnole ivi presenti. I suggestivi monti della Sierra Morena e della Sierra Nevada con le vicine miniere di rame avrebbero originato altre connotazioni proprie della descrizione della capitale del mitico continente-isola, che in questo caso sarebbe però notevolmente ridimensionato. Un po' troppo, forse.
Ha ragione Kuhne? Non ne saremmo tanto sicuri. Tanto più che il docente tedesco non avrebbe in realtà scoperto nulla da solo, avendo egli in effetti ricavato la sua teoria dalle immagini satellitari del satellite Eurosat fornitegli dallo studioso privato iberico Georgeos Diaz Montexano (nondimeno da lui ringraziato), come sottolinea in Spagna il madrileno "ABC".
Il solito "scippo" effettuato dall'accademico ai danni del ricercatore privato, dunque?
Sembrerebbe proprio. Sempre poi che Kuhne ci abbia azzeccato davvero. E viene da dubitarne.
Sia come sia, "se anche l'identificazione non fosse vera, saremmo comunque in presenza di una realtà archeologica importante che ci permette di capire l'elevato stadio di sviluppo delle realtà urbane sulla costa spagnola, dove erano arrivati senz'altro i Fenici e persino gli Egizi" fa notare Stefania Sofra, antichista ed egittologa della Università La Sapienza di Roma, che così continua: "Quel che è sicuro è che il mito greco e forse non solo greco di Atlantide ha avuto la sua origine in Occidente e questa scoperta lo confermerebbe".
"Resta da vedere - rileva Aristide Malnati - se poi proprio questo centro sulle coste dell'Andalusia abbia davvero ispirato Atlantide. Per poterlo determinare con certezza bisognerà dare vita ad una sistematica campagna di scavi, in parte anche subacquei, proprio in una riserva naturale protetta che andrebbe sconvolta."
Rischia dunque di aprirsi, oltre che fra gli studiosi del mito di Atlantide, gli archeologi professionisti e i ricercatori privati, una querelle fra antichisti e ambientalisti, anche se l'archeologia moderna ha dimostrato di poter procedere con tecniche non invasive. Nello specifico, stavolta, sarà bene che la ingenuità dei "Verdi" non crei ostacoli...
 
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nemesis85
view post Posted on 22/4/2009, 11:37




bene alcune cose che mi sorgevano nella mia testa sono state risolte grazie a quest articolo quindi sulla costa spagnola che non e molto lontana dall italia ma come poi ha fatto il terremoto a far sprofondare una citta !!
 
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Lahmreloaded
view post Posted on 23/4/2009, 18:03




CITAZIONE (nemesis85 @ 22/4/2009, 12:37)
bene alcune cose che mi sorgevano nella mia testa sono state risolte grazie a quest articolo quindi sulla costa spagnola che non e molto lontana dall italia ma come poi ha fatto il terremoto a far sprofondare una citta !!

Questo bene non si sa , ma non è del tutto impossibile che capiti ,visot che la terra può alzarsi ed abbassarsi in seguito a cataclismi vari , vicino ad alessandria d'egitto ci sono i resti di una parte della città sprofondata con un terremoto leggi qua :blink:

http://www.newsland.it/nr/browse/it.cultur...sica/10623.html

Oggetto: Egitto sott'acqua
Da: fun.ruggieri(at)libero.it (Righel)
Gruppi: it.cultura.classica
Organizzazione: Robomoderatore (by Md)
Data: Feb 22 2009 23:34:33




da corriere.it

l'avveniristica costruzione dovrebbe sorgere ad Alessandria d'Egitto
Un museo sottomarino per ammirare l'antica civiltà egiziana
Il costo supererà i 140 milioni di dollari. I lavori dovrebbero partire
all'inizio del 2010

ALESSANDRIA D'EGITTO - Passeggiare sott'acqua e ammirare i reperti di una
delle civiltà più antiche del mondo. Il governo egiziano ha confermato la
costruzione di un gigantesco museo sottomarino nel Mediterraneo:
l'avveniristica costruzione dovrebbe sorgere ad Alessandria d'Egitto, il più
importante centro culturale dell'ellenismo dove un tempo sorgeva l'imponente
palazzo reale di Cleopatra e il mitico Faro. Come tante opere dell'antichità
queste due costruzioni furono distrutte da due terribili terremoti (la
residenza della regina Cleopatra s'inabbissò nel V secolo D.C. mentre il
Faro d'Alessandria riuscì a sopravvivere altri nove secoli) e i reperti
furono inghiottiti dal mare. Adesso grazie a tunnel sottomarini e a
strutture supertecnologiche i turisti di tutto il mondo potranno contemplare
i tantissimi reperti della celebre civiltà egiziana seppelliti negli abissi.



--
Righel
________________________
 
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nemesis85
view post Posted on 23/4/2009, 22:58




la costruzione di un gigantesco museo sottomarino nel Mediterraneo sicruamente saro' il primo ad andarci chissa come andare sott acqua sai quante meraviglia puoi notare
 
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Lahmreloaded
view post Posted on 24/4/2009, 21:36




CITAZIONE (nemesis85 @ 23/4/2009, 23:58)
la costruzione di un gigantesco museo sottomarino nel Mediterraneo sicruamente saro' il primo ad andarci chissa come andare sott acqua sai quante meraviglia puoi notare

Ne vale la pena, chi può andarci per turismo ci vada :D ,non sono cose che si vedono tutti i giorni :shifty: , dal resto l'egitto è un paese bellissimo per il turismo !
 
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nemesis85
view post Posted on 25/4/2009, 12:57




si appunto non ci sono manco mai andato e un giorno ci andro' e prendero' anche il sottomarino quaaaaaannnndo poi lo faranno
 
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7 replies since 20/4/2009, 21:19   171 views
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