Articolo su Lippi

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Lahmreloaded
view post Posted on 16/10/2009, 20:19




ARROGANCE, EAU DE LIPPI' - IL MONARCA AZZURRO PERDE LA TREBISONDA E ATTACCA TUTTI, DAI TIFOSI ALLA STAMPA - SE IN ITALIA IL CALCIO È UNA GUERRA CONTINUA, NON È SOLO PER COLPA DEL PUBBLICO - SOLUZIONE NON C´È, IL CT AZZURRO CE LO TENIAMO COSÌ: NELLA RISSA È PIÙ BRAVO LUI DI NOI. E NON CI SI TROVA AFFATTO MALE…
Fabrizio Bocca per "la Repubblica"


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Che qualcosa stesse saltando nell´equilibrio di Lippi lo si era già capito da tempo. Un escalation inquietante: «Non debbo spiegazioni a nessuno», «Di questa Italia non frega niente a nessuno», «Mi avete stufato». Normale andarsene davanti a un microfono dopo aver dato del "vergognoso" allo stadio di Parma e invitato i tifosi, quelli sì, ad "andare a lavorare".

In fin dei conti Cantona prese a calci uno spettatore e Maradona ha detto molto di peggio. Lippi spesso ha reagito così, dopo molte partite, anche da allenatore di club, come quando si dimise dalla Juve "Se il problema sono io, me ne vado ora". O causò la clamorosa rottura con l´Inter a Reggio Calabria: "Fossi il presidente, prenderei a calci nel sedere tutta la squadra".

Quindi non ci si può meravigliare: il carattere fumantino è la sua forza e il suo lato debole. L´essere campione del mondo (tre anni fa...) ha rafforzato talmente l´autostima, facendone una specie di monarca azzurro: incriticabile e intrattabile. Facile cadere nell´arroganza quando ci si ritiene i padroni assoluti, persino un po´ perverso giocare a fare l´antipatico sempre.

Qualsiasi discorso, anche il più banale, in nazionale finisce con "I campioni del Mondo siamo noi", accompagnato da insofferenza verso tutti, stavolta anche verso il terribile loggione del teatro di Parma che ha sbeffeggiato gli svociati tenori azzurri. E´ un metodo anche questo, che scavalca persino quello già aspro di Mourinho, a patto che poi non si pretendano pure complimenti e pacche sulle spalle.

A prescindere da Cassano o da Totti, da Nesta o da Pazzini, che la gente gli chiede, è evidente ormai che Lippi ha gestito in maniera singolare lo stentato cammino della nazionale verso Sudafrica 2010. Un rapporto sempre al limite del corto circuito, in cui è impossibile confrontarsi con chiunque.

Sinceramente la strategia del fortino, dei muri con cui circondare la nazionale, e del tutti contro tutti fanno parte di un calcio sorpassato dagli eventi e anche perdente (vedi la Confederations Cup). Vada a vedere il Brasile e si renderà conto che se qui il calcio è una guerra continua, non è solo per colpa del pubblico. In ogni caso soluzione non c´è, Lippi ce lo teniamo così: nella rissa è più bravo lui di noi. E non ci si trova affatto male.

Fonte : http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-10114.htm
 
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